Sono talmente ipocondriaco che alla fine mi sono comprato un poliambulatorio.
In 4 anni ho usufruito di Oculista, fisioterapista, osteopata, dermatologa, ortopedico, gastroenterologa, dietista, otorino laringoiatra e psicoterapeuta. Se allargo alla cerchia dei familiari più stretti posso aggiungere urologo, ginecologa, endocrinologo, reumatologo e punto prelievi. Nonostante sia un gran consumatore, la medicina specialistica non sembra un business redditizio.Se non sei un medico.
E per me che sono cresciuto nella convinzione di una sanità pubblica gratuita si è posto anche un problema di etica.
Qual è il confine tra dare un servizio e lucrare sul malato?
In effetti, come spesso mi capita nella vita, il poliambulatorio non è stata una scelta razionale. Era un di più. Io ho comprato una società che faceva medicina del lavoro. Un modello di business a me più congeniale e che completava la gamma dei miei servizi di consulenza e formazione sulla sicurezza. Sono un dottore, ma non un medico. Ho un sacco di amici, una ex fidanzata, parenti alla lontana, ma non direi che conosco il mondo della sanità. Ci ho messo 4 anni e ho fatto un sacco di scelte sbagliate prima di trovare, spero, la chiave di volta. Per passione, non per business, ho iniziato ad interessarmi al welfare aziendale. Premi di produzione, flexible benefit, previdenza complementare, accordi integrativi, polizza sanitaria… polizza sanitaria… polizza sanitaria:
La lampadina.
E se trasformassi la medicina specialistica da b to c a b to b?
Se il mio cliente non fosse il paziente, ma l’azienda. L’impresa che investe in prevenzione e in benessere dei propri collaboratori. Se accanto alla medicina del lavoro, obbligatoria, soggetta a regole stringenti, così poco ricca di fantasia, potessimo offrire servizi a valore aggiunto per chi li riceve?
Ecco come è nato il nuovo catalogo Welfare di Sicurmedica.
Un insieme di servizi che vanno dalle giornate di prevenzione (nei, tiroide, dietologica, psicoterapeutica…) a corsi di formazione sugli stili di vita, sulla gestione delle emergenze in famiglia o nella vita di tutti i giorni, sul benessere.
E infine un’app per dare a costo zero uno strumento che le aziende possono mettere a disposizione dei propri collaboratori per beneficiare di prestazioni mediche scontate.
Non so se è un effetto placebo, ma sento già di star meglio!
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