Se posso permettermi come apertura consiglierei un Prosecco Superiore Vadobbiadene DOCG. Un Bouquet ampio, fruttato ed equilibrato. Lo abbinerei ad un neo assunto. Grande freschezza e bollicine si sposano bene all’entusiasmo di chi è appena arrivato in azienda.
A seguire un Pinot Grigio La Solatia. Dalle terre senesi di Monteriggioni un vino fruttato dalle note di pera e prugna verde, adatto a chi è stato promosso ad un nuovo ruolo. La componente acida e quella morbida rendono armonico chi sta assumendo posizioni di responsabilità e muove i primi passi, cercando di formarsi sulle nuove competenze, ma mosso da una ritrovata motivazione.
Arriviamo al Fiasco. La tradizione toscana raccontata già da Boccaccio nel Decamerone, che unisce le eccellenze territoriali dei maestri vetrai e degli impagliatori. Il vino sulla tavola di tutti i giorni, intenso e di buon corpo da un retrogusto persistente, perché i colleghi che hai accanto quotidianamente devono essere il sale della vita.
Ma ogni azienda ha bisogno di valorizzare i propri talenti. Per questi non resta che aprire una bottiglia di Riserva Ducale Oro. Premiato dal Gambero Rosso e scelto dal Duca d’Aosta come vino per il Re è capace di valorizzare i top performer.
E per i vecchi talenti a fine carriera, ma ricchi di sapere e preziosi per tramandare storia, valori e competenze, la Grappa invecchiata decisa al palato, ma poi delicata e gentile.
Ma anche nelle migliori famiglie qualche collaboratore può diventare aceto. La prima cosa da fare è capire se sapeva di dover diventare vino. Avere poi il coraggio di dirgli che è diventato aceto e infine, prima di scartarlo, proporgli un piano di miglioramento perché chissà, non diventi un balsamico.
Prendete ingredienti di qualità come una tra le più importanti aziende vitivinicole italiane, il suo Direttore del personale che è anche Presidente toscano della più importante associazione di Hr manager, un convegno che questa associazione ha fatto sulla gestione dei low performer. Dosateli bene e mescolateli con concetti teorici come la leadership situazionale di Blanchard, appresi anni addietro e malamente ripassati. Applicate adesso a questo post la teoria della connessione dei puntini di Steve Jobs (q. b.). Il senso che ne viene fuori non può che essere uno solo: Bevete responsabilmente.
No Comment